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I risultati della prima tappa intermedia dello studio affidato a Ernst&Young per la valorizzazione del Porto Vecchio di Trieste sono stati presentati questo pomeriggio (mercoledì 11 maggio) nel corso di un incontro aperto al pubblico svoltosi nella sala convegni del Magazzino 26.
Promosso da Comune e Autorità Portuale di Trieste l’“Open day-Porto Vecchio” è stata un’utile occasione di confronto e partecipazione per i cittadini e per le diverse associazioni, organizzazioni e realtà cittadine maggiormente interessate al progetto. Un appuntamento che ha fatto conoscere le prime indicazioni sugli orizzonti strategici e sulle principali vocazioni da perseguire per l’importante valorizzazione dell’area, a tutto beneficio della città e del territorio.
Dopo una prima sessione tecnica riservata agli operatori, i lavori sono stati aperti agli interventi del sindaco di Trieste e del commissario dell’Autorità Portuale Zeno D’Agostino, che hanno ripercorso con soddisfazione i passi avviati un anno e mezzo fa, con la legge di stabilità 2015 che ha consentito la sdemanializzazione di circa 500 mila mq del Porto Vecchio, e poi con l’intesa per lo spostamento del Punto Franco, fino all’incarico a Ernst&Young per il piano strategico. Tra le novità più positive e tangibili sono stati messi in luce i lavori in corso (con il cantiere per liberare i binari che consentirà dai primi di ottobre di collegare via treno il molo IV a Barcola) e il finanziamento di 50 milioni del Governo attraverso il Cipe per sostenere una delle vocazioni – quella più marcatamente culturale – della città e avviare una trasformazione di medio e lungo periodo. Sottolineata tra l’altro la scelta di un mix e di una forte integrazione tra servizi pubblici e business, per un Porto Vecchio capace di rivitalizzare Trieste come capitale d’area, prevedendo un 2016 dedicato alla progettazione e al piano strategico e un 2017 caratterizzato dall’avvio dei primi interventi veri e propri.
Spazio quindi alla presentazione di Ernst&Young, con Fulvio Lino Di Blasio, direttore di Ernst&Young Italia, e i suoi colleghi Antonio Maresca, Pietro Sepe e Paolo Del Buoso, i quali hanno illustrato il lavoro svolto a partire dalle interviste agli operatori, i workshop e lo studio delle idee precedenti, per arrivare a una ricognizione ampia in grado di definire le linee guida strategiche per valorizzare il vecchio scalo di Trieste. L’accurata analisi, presentata con l’ausilio di diapositive e il supporto di grafici, cifre e statistiche, ha finito per evidenziare, tra l’altro, come il progetto dovrà far leva sulle cinque anime di Trieste, ovvero: “Food & Beverage” (la tradizione gastronomica italiana), “Scienza, tecnologia e cultura”, “Mare”, “Internazionalità”, “Well being/Well living” (a Trieste si vive bene). Indicate anche una decina di idee per la valorizzazione dell’area (tra queste, la posizione al centro della nuova Europa, la visibilità sulla mappa del Mediterraneo, il valore di città della scienza e della ricerca, una mobilità dolce e sostenibile, l’estensione del centro città, la restituzione del fronte mare ai cittadini e la validità di eventi durante tutto l’anno). E’ stato evidenziato inoltre come occorra un mix di destinazioni d’uso coerenti con le potenzialità di generare valore nel rispetto dei vincoli ancora previsti. Confermato infine il primario obiettivo di attirare investimenti, ben sapendo che i potenziali investitori sono principalmente interessati alla certezza dei tempi e alla chiara governance del progetto.
Proprio per consentire a tutte le persone interessate e ai cittadini di conoscere la prima tappa intermedia dello studio Ernst&Young per la valorizzazione del Porto Vecchio, una sintesi di quanto illustrato oggi sarà nei prossimi giorni consultabile sui siti del Comune di Trieste e dell’Autorità Portuale. A luglio invece si terrà una nuova, aggiornata consultazione pubblica.
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Quesito n. 1
Si richiede se quanto indicato nel paragrafo “altre informazioni” e nello specifico: i concorrenti stabiliti negli altri Stati di cui all’art.